domenica 29 ottobre 2017

Adios compañero Alfredo Viloria!! Buon rientro in Venezuela!! Foto

*[…] Venezuela es la patria de El Libertador, debe sere el Pais lider de la union de los pueblos de America [..]

*[..]Il Venezuela patria del Libertador,..deve essere il Paese lider dell’unione dei popoli dell’America.[..]

*Discorso di Fidel Castro in Piazza Area del Silenzio, Caracas ,23 gennaio 1959.”   Fidel en 1959”



Alfredo Viloria Perez, primo segretario dell’ambasciata del Venezuela Bolivariana in Italia e membro del PSUV ha terminato il suo mandato politico, mercoledi 1° di novembre ci lascia dopo anni di intenso lavoro a difesa  della rivoluzione Bolivariana, siiii proprio quella stupenda rivoluzione  iniziata da Hugo Chavez  che malgrado l’ostilità criminale dell’Impero e forze reazionarie, continua con il governo legittimo del Presidente Nicolas Maduro.

Nel  luglio 2011  0  2012 durante  la ricorrenza nazionale “El dia de la rebeldia”  a Roma, in ambasciata cubana, grazie a Vladimir Perez allora consigliere politico cubano, conoscemmo  Alfredo Viloria Perez, da quel momento nacquero relazioni che portarono alla nascita del c.lo Bolivariano  Alta Maremma “Alessio Martelli”, circolo che non ancora registrato nel giugno 2013 fu da lui invitato all’incontro con il Presidente Nicolas Maduro in visita a Roma .
Il c.lo Bolivariano Alessio  Martelli (ufficializzato nell’ottobre 2013 ), nel giugno 2014 fu partecipe al 1° incontro della solidarietà con la rivoluzione Bolivariana, che si svolse al centro sociale SCUP di  Roma,( sgomberato successivamente), l’ iniziativa  raccolse l’adesione di numerose organizzazioni italiane da nord a sud, forze politiche e giornalisti di una ampia parte della sinistra italiana, la riuscita di  tale  importante evento, in buona  parte va riconosciuta ad Alfredo Viloria, che con tutto lo staff dell’ambasciata venezuelana fecero si che i risultati si vedessero poi nel tempo e così è stato, malgrado le difficoltà e le divisioni della sinistra italiana.

Alfredo Viloria  insieme alla Ministra Marcela  Khan (Venezuela) ,al Consigliere politico  Roger Lopez Garcia (Cuba) e  Yuosef Salman (Mezzaluna rossa Palestina) parteciparono ad un importante e indimenticabile incontro antimperialista durante  la festa di Liberazione a Riotorto (LI) dell’ agosto  2014 , nel breve soggiorno in quel di Maremma, Alfredo Viloria e Roger Lopez Garcia furono ricevuti ufficialmente nella sala consiliare del Comune di  Suvereto dal Sindaco  Giuliano Parodi e parte della giunta comunale, fu un incontro cordiale e gioviale… Alfredo, alla maglietta del Sindaco  Giuliano Parodi pose una spilla raffigurante il Comandante Hugo Chavez ,mentre Roger donò un CD di Musica tradizionale Cubana e una bottiglia di Rum Santiago…successivamente furono scattate delle foto dove si scoprì che Alfredo aveva una predilezione speciale per Giuseppe Garibaldi, (vedi foto) l’incontro terminò in privato con una bevuta e l'assaggio di ottimi spuntini in casa di Giuliano.
Il compagno Alfredo, internazionalista DOC, politicamente preparato e allo stesso tempo  semplice e gioviale ha inviato un saluto e un abbraccio da ripatire coni compagni  dell’Alta Marremma, …
Da parte loro Il C.lo Bolivariano Alessio Martelli e Rifondazione Comunista  Piombino/Elba/v.di Cornia  …ad Alfredo augurano un buon rientro in Patria dopo  anni di attento lavoro a sostegno della sua, della nostra Rivoluzione Bolivariana, può partire tranquillo perchè tanti compagni di questo territorio continueranno ad essere al suo fianco giorno dopo giorno nella lotta contro l’imperialismo, nella strenua difesa del Venezuela Bolivariano, Paese che ci lascia  l’utopia di immaginare che un altro Mondo è possibile.


..il 12 marzo 2013, Alfredo fu invitato al comitato politico nazionale del Prc in un momento molto delicato per la morte del Comandante Hugo Chavez, e gli fu chiesto di inviare un messaggio a compagni/e ?

«Ai compagni e alle compagne del Prc e della sinistra parlo come un militante. Credo sia necessario fare un bagno di folla, girare ed ascoltare quello che si dice nei quartieri, nelle fabbriche, all’università. Ascoltare ciò che dice e pensa la base. È la gente del popolo che ci deve dire cosa fare, non possiamo risolvere tutto restando chiusi fra quattro mura. Restiamo con le persone e piano piano raccoglieremo i frutti»













Ciao Alfredo un grande abrazo!!!

 HLVS

C.lo Bolivariano A Martelli Piombino

PRC Piombino/Elba




sabato 7 ottobre 2017

Pensando a CHE Guevara…… Qualsiasi cosa cerchi di scrivere... di Italo Calvino

tratto da Granma del 25/09/2007

Il 9 di ottobre 1967 nel villaggio di La Higuera in Bolivia la CIA, braccio violento dell'impero USA dette l'ordine di assassinare il Comandante Ernesto CHE Guevara

Lettera scritta da Italo Calvino nel 1967 quando ebbe  notizia della morte di Ernesto Che Guevara, nell’Italia “democratica”  il documento apparve solo nel 1998.



Qualsiasi cosa io cerchi di scrivere per esprimere la mia ammirazione per Ernesto Che Guevara, per come visse e per come morì, mi pare fuori tono. Sento la sua risata che mi risponde, piena d'ironia e di commiserazione. Io sono qui, seduto nel mio studio, tra i miei libri, nella finta pace e finta prosperità dell'Europa, dedico un breve intervallo del mio lavoro a scrivere, senza alcun rischio, d'un uomo che ha voluto assumersi tutti i rischi, che non ha accettato la finzione d'una pace provvisoria, un uomo che chiedeva a sè e agli altri il massimo spirito di sacrificio, convinto che ogni risparmio di sacrifici oggi si pagherà domani con una somma di sacrifici ancor maggiori.

Guevara è per noi questo richiamo alla gravità assoluta di tutto ciò che riguarda la rivoluzione e l'avvenire del mondo, questa critica radicale a ogni gesto che serva soltanto a mettere a posto le nostre coscienze.

In questo senso egli resterà al centro delle nostre discussioni e dei nostri pensieri, così ieri da vivo come oggi da morto. E' una presenza che non chiede a noi né consensi superficiali né atti di omaggio formali; essi equivarrebbero a misconoscere, a minimizzare l'estremo rigore della sua lezione. La "linea del Che" esige molto dagli uomini; esige molto sia come metodo di lotta sia come prospettiva della società che deve nascere dalla lotta. Di fronte a tanta coerenza e coraggio nel portare alle ultime conseguenze un pensiero e una vita, mostriamoci innanzitutto modesti e sinceri, coscienti di quello che la "linea del Che" vuol dire -una trasformazione radicale non solo della società ma della "natura umana", a cominciare da noi stessi- e coscienti di che cosa ci separa dal metterla in pratica.

La discussione di Guevara con tutti quelli che lo avvicinarono, la lunga discussione che per la sua non lunga vita (discussione-azione, discussione senza abbandonare mai il fucile), non sarà interrotta dalla morte, continuerà ad allargarsi. Anche per un interlocutore occasionale e sconosciuto (come potevo esser io, in un gruppo d'invitati, un pomeriggio del 1964, nel suo ufficio del Ministero dell'Industria) il suo incontro non poteva restare un episodio marginale. Le discussioni che contano sono quelle che continuano poi silenziosamente, nel pensiero. Nella mia mente la discussione col Che è continuata per tutti questi anni, e più il tempo passava più lui aveva ragione.

Anche adesso, morendo nel mettere in moto una lotta che non si fermerà, egli continua ad avere sempre ragione.

* ottobre 1967