giovedì 21 dicembre 2017

Cuba: Tolleranza zero alle droghe. Guidare tutti insieme il futuro dei giovani



Davanti  lo scenario di un sostenuto aumento della produzione, offerta e consumo di droghe a livello internazionale, Cuba ha mantenuto la sua politica di tolleranza zero al traffico, e prevenzione verso la sua popolazione.
Riuscire questo equilibrio tra l’affrontare e le azioni preventive è stato possibile grazie all’unione di diverse istituzioni e la società, aspetti ai quali ha fatto riferimento il programma Mesa Redonda di venerdi 15 dicembre.
Il colonnello Juan Carlos Poey Guerra, capo della Direzione Nazionale antidroga del Ministero dell’Interno (Minint) ha rimarcato  il rafforzamento della preparazione e partecipazione di organismi e organizzazioni di massa che collaborano con lui, come parte della commissione Nazionale di Droghe, che compie 20 anni  nel 2018. E’ un lavoro che ha comportato l’analisi permanente sul fenomeno e le sue tendenze, in funzione di minimizzare il suo possibile impatto  che a livello comunitario si porta avanti con perspicacia  attiva, per determinare  persone che necessitano aiuto, intervenire per la loro riabilitazione e il reinserimento nella società.  In tale proposito si stringono la mano i Ministeri di Educazione, Lavoro, Sicurezza Sociale,Cultura, Educazione superiore, Sport e le organizzazioni studentesche e giovanili.
Poey Guerra ha spiegato che” Si perfeziona il modello di attuazione davanti fatti relazionati con la droga nel settore educativo, si è rafforzato il lavoro preventivo della forza pubblica della Polizia e si è impiantato un sistema di avviso  nazionale che permetta di valutare puntualmente ogni incidente”.L’integrazione dei fattori è vitale nell’ affrontare le droghe, Poey Guerra  ha poi insistito “ Le strutture direttive dei principali organismi, organi, e organizzazioni di massa hanno ricevuto informazioni sui rischi, le tendenze e minacce in funzione di andare ad attuare ogni una delle strategie e di colpire nella delinquenza in ognuno di questi scenari”.
“Il sistema Ministeriale di affrontare del Minint, unito alle Forze armate Rivoluzionarie (FAR), la Dogana General della Repubblica (AGR) e il popolo, sono andati a rafforzare la capacità di scoperta e investigazione nei principali scenari di attivazione della delinquenza, che si concentra nel litorale costiero, le zone montagnose e le frontiere dello Stato” In uguale maniera ha precisato che si mantiene anche il dispiego delle forze e mezzi delle truppe Guardia frontiera con partecipazione dei distaccamenti   che controllano il mare;  ciò  ha permesso di tenere lontano dal nostro paese la incidenza di organizzazioni criminali vincolate al traffico di droghe. Nel 2017 sono state intercettati 251  Recalos (pacchi di droga che vengono gettati in mare e le onde le portano a riva) ciò ha significato l’occupazione di 4.5 tonnellate di droghe in territorio nazionale, Questi recalos sono un rischio potenziale, per questo furono investigati e identificati gli autori 18 di tali escamotages,  risultando detenuti 65 nazionali. Per proteggere la frontiera  aerea sono stati acquisiti mezzi tecnici per il controllo del carico dei passeggeri, ciò è stato fondamentale nella detenzione della droga interna allo stomaco (ingestada). “Anche lo sviluppo della tecnica canina è stata una carta importante, così come la integrazione del Minint con  la Dogana e le amministrazioni. Nel 2017 si sono sviluppati esercizi pratici negli aereoporti internazionali per evitare l’entrata delle droghe. In questo successo si sviluppa una permanente preparazione delle truppe che intervengono nel processo”
Di rilevante importanza è stata la cooperazione internazionale con gli omologhi servizi, e si sviluppa la assistenza penale internazionale come la Interpol, l’organizzazione mondiale della Dogana e altre istituzioni. “una maggiore rigidità e risposta a partire dal lavoro integrato di tutti i fattori nel nostro paese  sono stati decisivi sul traffico di droghe e l’ organizzazione di un possibile mercato interno. Questi risultati impediscono che  il nostro paese sia utilizzato come ponte del traffico internazionale e che si stabilisca una rete  interna di commercio di droghe [……]



CHIUDERE IL PASSO ALLA  DROGA

In Cuba non ci sono le condizioni perché proliferi il narcotraffico. Dal 1959 le autorità impedirono che il paese servisse da ponte per il transito di droghe e che narcotrafficanti si istallassero  a Cuba  […] nel 2017 si è riscontrato un volume superiore di droghe rispetto al 2016, malgrado che adesso sono più sofisticati i metodi di occultamento impiegati per superare  il controllo alla frontiera cubana.” Mentre nell’anno 2016 sono stati confiscati 30,22 kg di droghe, in questo 2017 la Aduana General della Repubblica (AGR) ha bloccato 57,357 kg” . dati indicati da Camilo Barrios Abreu direttore AGR  (che affronta il tema droghe) durante una riunione avvenuta nella sede della Dogana all’Avana.
Nel 2017 fino ad oggi la Dogana ha registrato un totale di 98 fatti relazionati alla detenzione di droghe nell’isola, la maggiore cifra degli ultimi 5 anni. Di questi, 38 si relazionano al narcotraffico e 56 per consumo personale. Dato che  qualche paese ha droghe (come la Marijuana) che sono  depenalizzate, molti viaggiatori provano ad entrare nell’Isola con piccole quantità per uso personale. Credono che questo gli da il diritto di farla entrare in Cuba, però non è così. Per questo è importante che i visitanti si informino e conoscano i regolamenti esistenti in Cuba..così ha affermato il  Vicealmirante Pedro Miguel Perez Betancourt, Capo della AGR. “Principalmente è stata riscontrata per la via aerea in passeggeri che la introducono impregnando fogli di carta, ingerita (la forma più comune), aderente al corpo, in alimenti, in compartimenti del bagaglio, all’interno di elettrodomestici……”.
Anche  se nell’aereoporto  internazionale Jose Martì dell’Avana è dove si registrano maggiori infrazioni alla sicurezza, altri aereoporti come il Juan Gualberto Gomez di Matanzas e il Frank Pais di Holguin subiscono  controlli più attenti. I nuovi modi di operare intensificano la sfida alle droghe nell’Isola,  insieme al significativo aumento del turismo, l’  aumento di operazioni aeree, di navi da crociera,  l’entrata di yatch e di Marine Internazionali….spiegò  Barrios Abreu.

Sunto dell’articolo sul Granma  Organo del PCC in pagina 4-5 del sabato 16 dicembre 2017 in riferimento alla trasmissione  TV “Mesa Redonda “del 15 dicembre.

Prego scusare  errori di traduzione.

1 commento:

  1. 50 kg di droga in un anno e' pari a zero. l'importante e' che la polizia non si faccia corrompere

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